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26-09-2023
Al Premio Asti d'Appello due nuovi libri selezionati
31-07-2023
Tre nuovi libri selezionati per partecipare al Premio Asti d'Appello 2023. A presentare la cerimonia finale Gian Marco Griffi
03-07-2023
L'estate porterà nuovi finalisti del Premio Asti d'Appello
29-05-2023
Al libro Un pinguino a Trieste di Chiara Carminati il Premio Asti d’Appello Jr.
25-05-2023
Il 29 maggio al Teatro Alfieri la cerimonia conclusiva del Premio Asti d'Appello Jr.
01-05-2023
Gli appuntamenti di maggio del Premio Asti d'Appello
23-03-2023
Sabato 1 aprile alle 17 alla Biblioteca Astense Giorgio Faletti incontro con Fabiano Massimi
14-03-2023
Tabacco Clan di Giuseppe Lupo è il terzo libro selezionato per l’edizione 2023 del Premio Asti d’Appello
08-02-2023
Domani interrogo di Gaja Cenciarelli è il secondo libro selezionato per il Premio Asti d'Appello 2023
20-01-2023
Davide Longo è il primo finalista del Premio Asti d'Appello 2023
16-12-2022
Le recensioni di Massimo Cotto: PAOLO ROVERSI
15-12-2022
Le recensioni di Massimo Cotto: ANTONIO PASCALE
12-12-2022
Le recensioni di Massimo Cotto: MARCO BELPOLITI
12-12-2022
Aperte le iscrizioni al Premio Asti d'Appello 2023
07-12-2022
Le recensioni di Massimo Cotto: MELANIA SORIANI
05-12-2022
Le recensioni di Massimo Cotto: FABIO BACA'
26-11-2022
Le recensioni di Massimo Cotto: PASQUALE RUJU
24-11-2022
Le recensioni di Massimo Cotto: SIMONA LO IACONO
22-11-2022
Le recensioni di Massimo Cotto: CLAUDIO PIERSANTI
21-11-2022
Successo per la cerimonia finale del Premio Asti d'Appello 2022, assegnato allo scrittore Claudio Piersanti
14-03-2023
Tabacco Clan di Giuseppe Lupo è il terzo libro selezionato per l’edizione 2023 del Premio Asti d’Appello

Terzo libro selezionato per l’edizione 2023 del Premio Asti d’Appello: è “Tabacco Clan” di Giuseppe Lupo (Marsilio), dal Premio Bagutta, che va ad aggiungersi a “La vita paga il sabato” di Davide Longo (Einaudi) dal Premio Scerbanenco e “Domani interrogo” di Gaja Cenciarelli (Marsilio) dal Premio Rapallo.

Il Clan vive in un convitto a Milano. Il Clan studia chimica o giurisprudenza, ingegneria o economia. Il Clan ha una provenienza geografica e sociale varia. Nel Clan sono tutti maschi, come nel Reform Club di Phileas Fogg, solo che per essere ammessi non bisogna avere vestiti particolari, ma saper ridere, anzi, sapersi sfottere. Il Clan non ha un dress code, anche se ascolta canzoni in inglese. Quando questo romanzo comincia, il Clan è invecchiato: non vive più nel convitto, ma si è sposato e ha avuto figli. Due dei figli del Clan si sono innamorati e stanno per sposarsi in un bel ristorante sul lago. Il Clan, dopo i beati anni del pensionato, non si è mai perso. Si sente spesso, va allo stadio, è a conoscenza delle ambasce e delle gioie della vita, non sempre facile: anche se è composto da diversi uomini, si percepisce come un’entità, e come un’entità si muove. Al pranzo di matrimonio dei figli il Clan ha un linguaggio tutto suo: come i componenti della famiglia Levi in Lessico famigliare, potrebbe riconoscersi anche al buio grazie alle parole che usa e agli aneddoti della giovinezza. Giuseppe Lupo è il più picaresco degli scrittori italiani, vive la letteratura come epopea della modernità e, dopo Gli anni del nostro incanto, ci racconta una giovinezza altrettanto avventurosa, solo che i picari di Lupo sono studiosi, padri di famiglia (anche quando la famiglia si è rotta), professionisti, e non sono vestiti da picari, anche quando tengono al collo la sciarpa dell’Inter. In questo libro, tutti hanno un soprannome, un nome segreto che a pronunciarlo riporta in vita un mondo, e oltre alla nostalgia il suo autore racconta la tenerezza, l’avventura e la goliardia di un gruppo di uomini che si sono affacciati all’età adulta quando il Novecento stava per morire, schiacciati tra i loro padri che hanno costruito il miracolo economico e i loro figli che vivono il tempo dell’incertezza e dell’instabilità.

Giuseppe Lupo è nato in Lucania e vive in Lombardia, dove insegna letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano. Tra i romanzi, tutti pubblicati da Marsilio, ricordiamo: Breve storia del mio silenzio (2019, 2021; selezionato nella dozzina del Premio Strega), Gli anni del nostro incanto (2017, 2019; Premio Viareggio), L’ultima sposa di Palmira (2011, 2018; Premio Selezione Campiello, Premio Vittorini). Ha pubblicato inoltre L’americano di Celenne (2000, 2018; Premio Mondello, Premio Berto), La carovana Zanardelli (2008, 2022; Premio Grinzane-Carical), Viaggiatori di nuvole (2013, 2020; Premio Dessì), L’albero di stanze (2015; Premio Alassio, Premio Frontino Montefeltro) e, per Aboca, Il pioppo del Sempione(2021). Ha curato, sempre per Marsilio, Moderno Antimoderno di Cesare De Michelis (2021). È autore di diversi saggi sulla cultura del Novecento e collabora con Il Sole 24 Ore.

Il libro è già disponibile per i soci presso la Biblioteca Astense e può essere ritirato dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, il sabato dalle 9 alle 13.

È ancora possibile iscriversi al Premio Asti d’Appello: la quota resta fissata a 100 euro e dà diritto a ricevere i libri in gara e a due posti per la cerimonia finale al Teatro Alfieri del prossimo 19 novembre. Le iscrizioni si possono fare alla Biblioteca Astense negli orari sopra indicati o scrivendo a astidappello@gmail.com .

Il Premio Asti d’Appello è reso possibile dalla preziosa collaborazione di Biblioteca Astense Giorgio Faletti, Inner Wheel, Rotary Club, Unione Industriale e del giornalista Alberto Sinigaglia, oltre che dal fondamentale contributo di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Banca d’Alba, Format, Saclà, Fondalpress, Farmacia Baronciani, Lipitalia 2000, Geosistemi, Alplast, Aurora-Officina della Scrittura e Azienda Vitivinicola Fratelli Natta.
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26-09-2023
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15-12-2022
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12-12-2022
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